Giovedì 10 maggio 2012 alle ore 21.00
Daniela Federici presenterà il suo libro:
IL GIOCO DELL’ANALISI
Creatività e responsabilità nella relazione terapeutica
Nel corso della serata la dott.ssa ANNAMARIA GOVI e la dott.ssa CLAUDIA ZILIOLI converseranno con l’autrice e con il pubblico in sala.
“La modalità di comunicazione scelta da Daniela Federici, tanto feconda quanto inconsueta, è quella di esporsi fiduciosa allo sguardo del lettore, raccontandoci in “presa diretta”, senza esibizionismo e senza timore, il modo in cui opera. L’autrice più e più volte ci consente di assistere al piccolo miracolo del momento di passaggio, quando dalla sua fucina preconscia prende forma l’interpretazione e ancora calda viene offerta al paziente.
La metafora della fucina è davvero felice per descrivere il brulicare sommesso della mente, l’andirivieni di emozioni e pensieri tra i due protagonisti della cura nello spazio intermedio, transizionale per eccellenza, del transfert e del controtransfert. Inconcepibile per lei un percorso cognitivo separato dai processi affettivi che lo corredano.
Più che “casi clinici” sono frammenti, nel senso romantico e musicale – di un pezzo in sé concluso e al tempo stesso ritagliato da una forma più ampia, come ha detto mirabilmente Friedrich Schlegel: ‘Un frammento dovrebbe essere una piccola opera d’arte, compiuto in se stesso e separato dal resto dell’universo come un riccio’ “.
(Simona Argentieri)
- Daniela Federici è psicologa, psicoterapeuta, candidata della Società Psicoanalitica Italiana (SPI), socia ordinaria Associazione Studi Psicoanalitici (ASP) e socia dell’ International Federation of Psychoanalytic Societies (IFPS). Vive e lavora a Parma. È autrice, insieme a Rizzi e Tomaselli, del libro “Senso di responsabilità e relazione psicoterapeutica”.
- Annamaria Govi è medico psichiatra psicoterapeuta, socia ordinaria ASP e docente SPP di Milano.
- Claudia Zilioli è psicologa psicoterapeuta, Responsabile S.S. Psicologia Clinica Infanzia e Adolescenza Ausl Parma, Aggregata SIPRe.
“La spinta a rappresentare è il fondamento creativo del Sé, ciò di cui è intessuto il nostro stesso essere vivi e il modo specifico di conoscere la realtà. Quando la sofferenza psichica ha distorto questo metabolismo vitale, il dispositivo analitico è lo strumento di una presenza intonata che sostiene questo prendere forma e favorirne l’esprimersi. Un paziente che sente di poter contare sul desiderio benevolo di conoscerlo e sulla fiducia di essere compreso, troverà uno spazio di libertà dove aprirsi al proprio mondo interno “tutorizzato” dalla presenza dell’altro. E’ nel continuo scambio fra interiorità e incontro con l’altro – compresa l’alterità di ciò che non si conosce dentro di sé – che si costruisce lo spazio psichico, consentendo all’individuo “parlato” dal suo malessere di diventare un soggetto “parlante” di una consapevolezza affettiva e riflessiva sulla propria esperienza.” (D. Federici)
INGRESSO LIBERO